INFORMAZIONI VARIE PER I VOLONTARI / OSPITI CHE SOGGIORNANO AL VILLAGGIO
Premessa: Trascorrere un periodo al Villaggio della Gioia è sicuramente un’esperienza molto forte che, se affrontata con lo spirito giusto, può risultare straordinaria e incidere profondamente sulla nostra vita. Si deve però tenere presente che le migliaia di km che vengono percorsi in poche ore per giungere in Tanzania indicano una distanza non solo geografica, ma culturale. Siete pertanto invitati ad osservare, ascoltare, meditare. Per capire, e ancora di più per giudicare, non bastano pochi giorni di soggiorno. Il Baba ama e frequenta l’Africa e la sua gente da decenni. E più il tempo passa e più si accorge di quanto ancora gli sia difficile comprendere la loro cultura e sensibilità. Usate questo prezioso tempo a vostra disposizione per ‘incontrare’, ‘ascoltare’, ‘entrare’ nel Silenzio. Visitare il Villaggio significa andare a respirare l’atmosfera di un luogo nel quale la Provvidenza si è fatta concretamente fatica, amore, investimenti, per dare gioia e speranza a bambine e bambini orfani.
Per assaporare adeguatamente questa atmosfera e farsene coinvolgere, è necessario adeguarsi ai ritmi e alle esigenze delle persone che nel Villaggio vivono, e rispettarle. E’ quindi bene sapere che i ‘figli’ di Baba Fulgenzio vivono giornate molto piene e felici, dedicate alla loro formazione personale, sia dal punto di vista culturale che spirituale. Il vostro naturale desiderio di stare con loro può essere soddisfatto solo in alcuni momenti della giornata (il pomeriggio terminate le attività scolastiche o dopo il Santo Rosario) e della settimana (il film del Venerdì sera, il Sabato, la Domenica a messa o al mare).
Il Villaggio è luogo di Amore per tutti i bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Siete chiamati ad amarli tutti; può essere naturale affezionarsi a qualcuno in modo particolare, ma non datelo a vedere, cercate di tenere questo sentimento nel vostro cuore. Lo sviluppo di rapporti privilegiati con un singolo bambino o bambina, è causa di grande imbarazzo e crea sempre sofferenze in chi si sente trascurato. Si tratta di creature che hanno sofferto molto e che perciò hanno sviluppato una sensibilità particolare. Per questo motivo non è opportuno portare al Villaggio regali che non siano pensati per essere offerti e resi accessibili a tutti i bambini e le bambine o alle loro case famiglia di appartenenza. E anche questi dateli al Baba; lui saprà quando e a chi consegnarli.
Chi lavora tutto l’anno al Villaggio è e si sente ospite. Ha imparato a rispettare la terra e le persone che lo accolgono e con le quali convive ogni giorno. E’ bene che prima di prendere iniziative nei confronti della popolazione e della realtà locale, vi informiate col Baba o con i suoi collaboratori sull’opportunità di quanto si desidera fare. Le conseguenze di comportamenti non adeguati alla sensibilità locale non vengono pagate da chi, dopo qualche giorno, farà ritorno in Italia, ma da chi rimane. E anche queste persone meritano il nostro rispetto, al fine di agevolare il loro prezioso lavoro al Villaggio.
OSTELLO: Il gruppo presente all’ostello si autogestisce in uno spirito di condivisione e collaborazione. La diaria va versata all’arrivo, così come il costo del taxi; il VdG ve lo anticipa, dato che probabilmente non avete valuta locale (ve la cambia Baba, se volete). Tutti gli ospiti dell’ostello devono svolgere le normali attività della giornata: preparazione della colazione, pranzo e cena. Si possono fare turni oppure vi si dedica chi si sente in grado; gli altri lavano e rassettano. Di solito si mangiano alimenti che giungono dall’Italia col container; qui si compra prevalentemente verdura e frutta. Portate un salame o una formaggella sotto vuoto, possono far comodo. Si dorme in camerate grandi condividendo gli spazi, quindi siete invitati a tenere puliti gli ambienti nel rispetto di tutti (cucina, stanze, bagno, lavanderia, portico, ecc.). Nelle camere ci sono zanzariere alle finestre e sui letti; fate attenzione a non lasciare la porta aperta con la luce accesa (sarebbe un invito per le zanzare). Se dovesse fare troppo caldo, ci sono le pale al soffitto, ma ricordatevi di disattivarle prima di uscire dalle stanze.
ACQUA: da usare con estrema parsimonia; molto spesso scarseggia e deve essere razionata, pertanto vi si chiede la cortesia di informarsi sulla disponibilità d’acqua prima di fare la doccia. L’uso della lavatrice è solitamente limitato alle lenzuola, e comunque sempre dopo approvazione dello staff di collaboratori. L’acqua per uso alimentare viene potabilizzata.
ABBIGLIAMENTO: Vestirsi in modo appropriato è una forma di rispetto verso la cultura della gente del posto. Se osservate come si vestono loro, viene naturale pensare che le ragazze e le donne in genere dovrebbero avere l’accortezza di evitare canottiere, magliette o camicette scollate, calzoncini o gonne troppo corte o indumenti attillati. Nel caso si vada al mare con i bambini e le suore, come costume si chiede di indossare i bermuda e non gli slip. E’ comunque sempre consigliato andare in gruppo o accompagnati. Gli uomini devono evitare di lavorare a torso nudo. Vi consigliamo di portare cose che poi potete lasciare qui. Portatevi il sacco lenzuolo (si suggerisce il sacco dove si mette il piumino in inverno per letti singoli), federa e asciugamano/accappatoio (magari quelli leggeri, in fibra, che occupano poco spazio).
FOTO/RIPRESE: Al Villaggio passano centinaia di ospiti ogni anno; se tutti volessero fotografare/riprendere persone e bimbi, ogni giorno questi sarebbero disturbati nella loro quotidianità. Foto e riprese si possono fare, ma con discrezione. Se potete, cercate di fotografare con la mente e col cuore e accontentatevi di “riciclare” le tante foto che potete trovare sul nostro sito. Fuori dal Villaggio, ricordate inoltre che sono vietate foto ad ambasciate, caserme, militari/poliziotti, ponti, aeroporti, persone e bimbi.
DONI: Non viziate i bambini o gli adulti con doni e non date soldi a nessuno; chi chiede spesso ha meno bisogno di altri. Il dare cose qui non è un bene, se date sarete sempre più visti come bancomat e non come veri amici. Questo dare cose crea sempre tra di loro gelosie e invidie. Voler bene è altra cosa che il semplice dare cose. Date più stima, siate educatori responsabili, forti e rispettosi.
BAMBINI: Non è nella cultura africana coccolare e baciare troppo i bambini. Anche qui vi si chiede rispetto e delicatezza nei rapporti. Con i bambini della scuola ancora maggior discrezione, evitando di entrare nelle classi durante le lezioni e nei luoghi dove mangiano durante i pasti.
Riassumendo
- Rispettate persone e cose.
- Usate l’acqua con parsimonia; limitate il bucato allo stretto indispensabile.
- Non fumate in presenza dei bambini, né all’interno dell’ostello. Non lasciate in giro mozziconi o portacenere. In generale, limitate il fumo il più possibile, anche fuori dal Villaggio.
- Non lasciate in giro riviste, le cui foto potrebbero imbarazzare/turbare i bimbi/e del Villaggio, né bottiglie vuote o tappi di bottiglia.
- Indossate un abbigliamento consono al luogo e alla tradizione, evitando indumenti scollati, attillati o troppo corti. Agli uomini è chiesto di non lavorare a torso nudo.
- Nei momenti dedicati alla socializzazione, quando i bambini vengono all’ostello (serate di danze o film, ecc.), non attirateli a voi con computer, cellulari, I-pod, macchine fotografiche, ecc. Lasciate che i bambini stiano coi bambini.
- Evitate di stabilire un rapporto eccessivamente personalizzato con un bambino; regali di ogni tipo vanno fatti tramite Baba, che sceglierà il momento opportuno per consegnarli.
- Durante le uscite nei villaggi vicini, evitate di coccolare, giocare, scherzare, solleticare i bambini che incontrate, se non con l’approvazione dei genitori.
- Durante la messa in Swahili, anche se non comprendete la lingua, tenete un comportamento consono alla funzione religiosa, evitando di giocare/ridere con i bambini presenti, di prenderli in braccio o scherzare con loro.
- Lavorate seguendo le indicazioni di Baba e dei suoi collaboratori, secondo le vostre capacità, forze e disponibilità.
- Non interferite col lavoro di insegnanti o suore, né nel loro rapporto coi bambini; eventuali osservazioni vanno riportate al Baba.
- Evitate di sostare al bar, bevendo birra e fumando. Non è un comportamento al quale i locali sono abituati, non potendo permetterselo. Cercate di non esportare il nostro stile di vita.
- Se potete, mettete in pratica un certo spirito di rinuncia, anche nel mangiare e nel bere; una bibita ogni tanto ci può stare, ma non trasferite pari pari le vostre abitudini in terra d’Africa se volete veramente incontrare l’Africa.
- Quando vi servite al buffet (pranzo/cena), osservate se quanto lasciate è abbastanza per tutti.
- Tenete puliti e in ordine gli ambienti che usate, in particolare cucina, bagno e portico.
Modalità di arrivo:
Non appena sbarcate dall’aereo ed entrate nell’edificio dell’aeroporto, su banchi o mensole trovate un modulo (in inglese) formato A4 da compilare per ottenere il visto (tranne che non l’abbiate già fatto in Italia, presso Ambasciata o Consolato). Oltre a questo troverete anche un cartoncino quadrato, di solito azzurro, dove dovrete riportare più o meno gli stessi dati: dove il modulo vi chiede il motivo del viaggio, barrate la casella Leisure, Holiday. L’indirizzo del Villaggio è il seguente: Baba Fulgenzio Cortesi, Village of Joy – P.O.BOX 66556 – TEGETA, Village of Mbweni – Dar es Salaam. Numero di cellulare 00255 754 597385. Quando ripartirete per l’Italia, dovrete compilare un altro modulo, di solito giallo, che ritirerete al check-in, prima del controllo passaporti, dove lo consegnerete.
Attualmente il visto costa 50 US Dollari; la banconota deve essere in perfetto stato e recente (non più vecchia di 5 anni), altrimenti non l’accettano. Poco più avanti rispetto a dove ci sono i moduli, sulla destra, personale di servizio in uniforme vi ritira il passaporto, i moduli compilati e la banconota e li portano nell’ufficio per il rilascio del visto; l’operazione dura alcuni minuti. Vi chiederanno di appoggiare le dita su una macchinetta che memorizza le impronte digitali: prima le 4 dita della mano destra, poi il pollice destro; quindi le 4 dita della mano sinistra e successivamente il pollice sinistro.
Poi c’è il controllo passaporti e il ritiro bagagli presso l’unico nastro trasportatore. Di solito sono operazioni abbastanza veloci. Se il vostro bagaglio è stato smarrito, dovete ovviamente fare denuncia presso il banco in fondo alla sala, appena prima dell’uscita. Vi daranno un numero di tel. da chiamare nei giorni successivi (informatevi sul prossimo arrivo dell’aereo della vs. compagnia). Se sarà stato possibile concordare il viaggio al VdG, appena usciti troverete ad attendervi l’autista dell’auto o bus predisposto per voi col cartello “Villaggio della Gioia”. Probabilmente il numero del suo cellulare vi verrà dato prima della vostra partenza: gli manderete un messaggio col vostro nome, data e orario di arrivo, compagnia aerea e numero di passeggeri. Lui vi risponderà dandovi conferma.
A volte si sono verificati ritardi dei voli con l’impossibilità da parte dei passeggeri di comunicare il ritardo, oppure disguidi di varia natura, pertanto vi diamo anche le informazioni per raggiungere il Villaggio della Gioia utilizzando uno dei taxi che trovate all’aeroporto. (Village of Joy – Mbweni. Si prende la New Bagamoyo Road, si supera Tegeta, a Boko si gira a destra seguendo l’indicazione per Mbweni Hospital). A seconda dell’orario del vs arrivo e del traffico, impiegherete circa un’ora o poco più per arrivare.
Compagnie aeree:
Numersose compagnie volano su Dar es Salaam (Swiss, British Airways, Ethiopian, Qatar, Turkish, Egypt, KLM, Emirates, ecc.), pertanto vi consigliamo di procedere ad una comparazione delle tariffe, ricorrendo ad Internet o ad un’agenzia di vostra fiducia
Swiss Air ed Egypt Air permettono due bagagli da 23 kg ciascuno più 8 kg di bagaglio a mano. La maggior parte delle compagnie permettono i tradizionali 20/23 kg più il bagaglio a mano 8/10 kg.
Se potete, leggete qualcosa sull’Africa, ad esempio “Ebano”, di Kapuscinski, oppure “Mamma Africa” di Fay Greene. Il primo è di un giornalista e scrittore polacco che è vissuto a lungo in Africa e ne descrive la quotidianità, il secondo narra la storia di una donna in Etiopia ed evidenzia la responsabilità delle case farmaceutiche nella diffusione dell’AIDS. Se volete conoscere meglio padre Fulgenzio, leggete il libro che gli è stato dedicato per i suoi 70 anni: “I 70 anni di Baba Fulgenzio”.
Tutti possono rendersi utili al Villaggio in base alle proprie volontà e capacità perché i lavori all'interno della struttura sono vari, ma non programmabili a lunga distanza; verranno assegnati dal Baba stesso o dai suoi collaboratori durante la permanenza. Si tratta solitamente di piccoli lavoretti di manutenzione delle strutture già esistenti, del magazzino, delle case famiglia, dei vialetti, oppure lavori informatici:
Pulizia degli ambienti: cucina, frigoriferi, camerate, bagni, locali vari.
Giardinaggio: estirpare erbacce da viali e campi da gioco, innaffiare, tagliare l’erba, rastrellare, potare, radunare l’erba tagliata, spostare fieno o legna, zappare, fare l’orto.
Varie: tagliare la legna, scartavetrare/verniciare serramenti, riorganizzare magazzino, ecc..
Pasti: preparare la tavola, cucinare, lavare le stoviglie, rassettare (tavoli e pavimento) pulizia cucina e lavanderia, riempire le bottiglie d’acqua potabile dopo i pasti, portare i rifiuti in discarica e in porcilaia.
Non preoccupatevi se dovesse capitare che “non avete niente da fare” (non sempre c’è lavoro per tutti, soprattutto se siete in tanti), anzi, approfittatene per vivere momenti di ricerca interiore, essendo il Villaggio della Gioia un posto privilegiato per le vostre riflessioni e revisioni di vita. Il vostro contributo lo date già anche con la sola presenza e lo potrete dare una volta tornati a casa contribuendo a far conoscere ad altri il progetto del Villaggio della Gioia.
Per questi momenti di riflessione e condivisione avete a disposizione la libreria, la cappella e la collina (sulla collina la sera si raccomanda silenzio dato che le suore dormono nelle stanze adiacenti).
Di solito la giornata dei volontari / ospiti al Villaggio è così organizzata:
6:30 messa in kiswahili in chiesa (partecipazione libera)
6:50 / 7:00 sveglia
7:15 colazione
8:00 attività comune programmata
12:00 pranzo
15:00 attività comune programmata
17:30 rosario in collina con i bambini (partecipazione libera)
19:00 cena
Dopo cena (ma anche durante la giornata) possono esserci preziosi momenti di formazione e di studio: film, documentari, dibattiti, riflessioni.
Ci sono alcune cose sempre utili al Villaggio che potete portare:
biscotti secchi (ne occorrono almeno 1200 ogni giorno!) e caramelle, scarpe e ciabatte dai 4 ai 16 anni, sapone di Marsiglia, biancheria intima (slip e canotte ragazza/o dai 5 anni in su, detersivo piatti, carta A4, scotch per pacchi e di carta, quaderni a righe o a quadrettoni grandi, medicinali come antibiotico generico, tachipirina 500, paracetamolo (non dichiarateli all’arrivo a Dar altrimenti vi chiedono la ricetta), libri per ragazzi/e in inglese, film in chiavetta da guardare la sera per i bimbi (in inglese con sottotitoli in inglese!!!), documentari riguardanti l’Africa per i volontari e gli ospiti. Soprattutto portate spirito di rinuncia, voglia di mettersi al servizio, curiosità, ricerca di silenzio, voglia di riflettere/meditare, sensibilità, flessibilità, rispetto per persone/cose/natura, altruismo, spirito di condivisione.
Per chi volesse navigare in INTERNET c’è la possibilità di usare la chiavetta riservata ai volontari usando il vostro computer e navigare con la vostra sim tanzaniana che userete anche per chiamare in Italia, al costo di circa € 2,5 all’ora. Per chiamare con la sim tz sono circa € 2,5 per 10 minuti di telefonata verso l’Italia. Il computer del villaggio non è disponibile per i volontari causa possibili virus o altri problemi di gestione e manutenzione.
Per quanto riguarda le vaccinazioni rivolgetevi al vostro medico. Per la Tanzania non c'è nessuna vaccinazione obbligatoria, ma si consiglia l'antitetanica. Per chi non avesse fatto le vaccinazioni obbligatorie da noi, ricordatevi che in Africa la poliomelite è ancora abbastanza diffusa. Per la malaria ci sono solo profilassi, Lariam o Malarone.
Si consiglia di utilizzare solo anti-zanzare spray tipo autan e pantaloni e maglietta maniche lunghe la sera. Anche per i medicinali di prima necessità, portatevi la vs "farmacia personale" (disinfettante, anti dissenteria, cerotti, repellente zanzare); per problemi più seri, c'è un piccolo ospedale a 100 metri dal Villaggio della gioia.
Solitamente c’è l’occasione di effettuare alcune escursioni (non obbligatorie) di una giornata: a Bagamoyo (ex centro raccolta schiavi, il maggiore dell’Africa orientale, a circa 40 km dal VdG,, al mercato del legno Wamakonde, pitture Tingatinga e museo delle capanne, e in centro città a Dar s Salaam.