Cari Amici e Benefattori, a tutti voi un Grazie e un felice “Anno Nuovo” dai nostri angioletti neri e dalle “Mamme degli Orfani”.
2002: dove ora sorge il Villaggio della Gioia vi era foresta selvaggia; regno di scimmie e di serpenti velenosi.
2012: ora sorge uno dei “ giardini “ di Dio, il giardino dei suoi angioletti neri. Dove ora cantano e sorridono alla Vita 120 bimbi e la riempiono di armonia e di gioia.
Come non cantare inni di lode alla Divina Provvidenza ! Se non li cantassimo noi, li canterebbero queste pietre che delimitano i grandi viali alberati del villaggio stesso. Dinnanzi alla mirabile, incredibile Providenza di questi 10 anni, che si si manifesta qui, ogni giorno, sotto i nostri occhi, qui al Villaggio della Gioia, ci si sente sempre più piccoli e sempre più destinatari di un messaggio che ci invita alla responsabilità.
Responsabilità di fronte a queste nostre creature donateci da Dio ed ora diventate nostro tesoro e nostra ricchezza. Responsabilità di fronte alla città che ci ospita, Dar es Salaam, dove nella notte la Croce del Sud veleggia in bilico nel suo cielo carico di stelle e dove ancora, in misere capanne di una immensa periferia, troppi bimbi dormono per terra.
Eccoli davanti a noi questi bambini: crocevia di tutti i fallimenti e di tutte le contraddizioni del Sud del Mondo. Ne sono il simbolo e la Croce, il luogo in cui la crocifissione dei poveri appare in tutta la sua drammaticità. Coscienza urlante e critica del Nord del Mondo che fingendo di non vederli rischia la sua condanna a morte.
Sorge a Dar il Villaggio della Gioia, sorge in nome dei primi due bimbi, Alfred di anni 9 e Clemens di anni 6 dove ora corrono nei prati del Cielo, perché su questa terra non li hanno trovati i prati; non hanno trovato un affetto, una madre ed una medicina. Sorge in nome della piccola Yosephina, che aveva bisogno di una carezza che nessuno le dava.
Alfred e Clemens sono morti: ma chi sono i morti ? Sono loro o siamo noi ? Siamo noi che continuiamo a vivere nella morte ? Perché é morte quando i bambini piangono e non vi e’ nulla per loro. E’ morte quando piove e nella capanna c’e’ tanto fango e tanti scarafaggi; e’ morte quando non possono andare a scuola; e’ morte quando non hanno più lacrime per piangere…ma quanto durerà ancora la fatica di dover morire ogni giorno ?
Progettare Speranza ! Vivere la Speranza di un mondo migliore e sognarlo più pulito, trasparente e giusto. E vorrei unirmi al “Canto”,” e all’Inno alla Vita”, del grande musicista nero Louis Armstrong:
“ the colours of the raimbow, so pretty in the skai… “
“ i colori dell’arcobaleno così belli nel cielo…
“ what a wonderfull world “… “ che mondo meraviglioso !...”
“ I see friend shaking hands…” vedo amici che si stringono la mano …”
Progettare Speranza per l’Africa che muore. Quest’Africa, culla dell’umanità, santuario di una ri-creazione culturale, sociale, religiosa ed antropologica. L’Africa delle tante culture e di suoi straordinari bambini, grandiosa risorsa del Continente.
Progettare Speranza per il nuovo Istituto Missionario “ le Mamme degli Orfani “ affinché non ci sia più bimbo senza amore, e non ci siano più lacrime. Ed e’ nato proprio qui nel Villaggio della Gioia per andare nel mondo, nell’immenso mondo dei poveri per creare tanti e tanti Villaggi della Gioia. E certamente andranno nel mondo, tra i più poveri, se veramente saranno povere. Se ameranno la povertà e l’austerità di vita. Se ameranno sacrifici e privazioni per amore di Dio e delle Sue piccole creature.
Povere come Cristo, che le manda in tutto il mondo; povere come Francesco d’ Assisi. E la Povertà sarà la loro ricchezza e la loro forza. E’ la forte e insistente raccomandazione che ho dato dall’inizio della fondazione, che dò loro ad ogni occasione e che sottolineo in ogni lettera che scrivo loro, lasciandola come testamento. La provvidenza sarà la loro vita e la loro ricchezza. E se veramente saranno povere, allora andranno sì nel mondo intero. ma se ascolteranno il messaggio di Cristo ai suoi apostoli: “ e ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio…”. E se “vivranno” queste Parole, se saranno povere brilleranno come stelle nel cielo.
E’ l’augurio che do loro e che fra altri 10 anni davvero possa nascere il secondo Villaggio della Gioia. Nel cuore già fiorisce un sogno: andare ad Haiti, terra di schiavi, terra i miseria, terra abbandonata e dimenticata.
Ed ora un GRAZIE ! Un GRAZIE a Dio per questi 10 anni, per le immense gioie, per le tante lacrime di consolazione e di dolore, per le sofferenze e incomprensioni, pane quotidiano e benedetto per chi si ostina in grandi Progetti di Vita.
E permettete un rinnovato GRAZIE anche all’amico Rodrigo Rodriquez, Presidente dell’Associazione RUVUMA che ha donato il terreno sul quale ora sorge questo MIRACOLO della Divina Provvidenza.
Nel Villaggio della Gioia scorra sempre pace e armonia, benedizione e gioia profonda. Siamo una famiglia, siamo un popolo; insieme cammineremo nella giustizia e nella fraternità.
Baba Fulgenzio
2012: ora sorge uno dei “ giardini “ di Dio, il giardino dei suoi angioletti neri. Dove ora cantano e sorridono alla Vita 120 bimbi e la riempiono di armonia e di gioia.
Come non cantare inni di lode alla Divina Provvidenza ! Se non li cantassimo noi, li canterebbero queste pietre che delimitano i grandi viali alberati del villaggio stesso. Dinnanzi alla mirabile, incredibile Providenza di questi 10 anni, che si si manifesta qui, ogni giorno, sotto i nostri occhi, qui al Villaggio della Gioia, ci si sente sempre più piccoli e sempre più destinatari di un messaggio che ci invita alla responsabilità.
Responsabilità di fronte a queste nostre creature donateci da Dio ed ora diventate nostro tesoro e nostra ricchezza. Responsabilità di fronte alla città che ci ospita, Dar es Salaam, dove nella notte la Croce del Sud veleggia in bilico nel suo cielo carico di stelle e dove ancora, in misere capanne di una immensa periferia, troppi bimbi dormono per terra.
Eccoli davanti a noi questi bambini: crocevia di tutti i fallimenti e di tutte le contraddizioni del Sud del Mondo. Ne sono il simbolo e la Croce, il luogo in cui la crocifissione dei poveri appare in tutta la sua drammaticità. Coscienza urlante e critica del Nord del Mondo che fingendo di non vederli rischia la sua condanna a morte.
Sorge a Dar il Villaggio della Gioia, sorge in nome dei primi due bimbi, Alfred di anni 9 e Clemens di anni 6 dove ora corrono nei prati del Cielo, perché su questa terra non li hanno trovati i prati; non hanno trovato un affetto, una madre ed una medicina. Sorge in nome della piccola Yosephina, che aveva bisogno di una carezza che nessuno le dava.
Alfred e Clemens sono morti: ma chi sono i morti ? Sono loro o siamo noi ? Siamo noi che continuiamo a vivere nella morte ? Perché é morte quando i bambini piangono e non vi e’ nulla per loro. E’ morte quando piove e nella capanna c’e’ tanto fango e tanti scarafaggi; e’ morte quando non possono andare a scuola; e’ morte quando non hanno più lacrime per piangere…ma quanto durerà ancora la fatica di dover morire ogni giorno ?
Progettare Speranza ! Vivere la Speranza di un mondo migliore e sognarlo più pulito, trasparente e giusto. E vorrei unirmi al “Canto”,” e all’Inno alla Vita”, del grande musicista nero Louis Armstrong:
“ the colours of the raimbow, so pretty in the skai… “
“ i colori dell’arcobaleno così belli nel cielo…
“ what a wonderfull world “… “ che mondo meraviglioso !...”
“ I see friend shaking hands…” vedo amici che si stringono la mano …”
Progettare Speranza per l’Africa che muore. Quest’Africa, culla dell’umanità, santuario di una ri-creazione culturale, sociale, religiosa ed antropologica. L’Africa delle tante culture e di suoi straordinari bambini, grandiosa risorsa del Continente.
Progettare Speranza per il nuovo Istituto Missionario “ le Mamme degli Orfani “ affinché non ci sia più bimbo senza amore, e non ci siano più lacrime. Ed e’ nato proprio qui nel Villaggio della Gioia per andare nel mondo, nell’immenso mondo dei poveri per creare tanti e tanti Villaggi della Gioia. E certamente andranno nel mondo, tra i più poveri, se veramente saranno povere. Se ameranno la povertà e l’austerità di vita. Se ameranno sacrifici e privazioni per amore di Dio e delle Sue piccole creature.
Povere come Cristo, che le manda in tutto il mondo; povere come Francesco d’ Assisi. E la Povertà sarà la loro ricchezza e la loro forza. E’ la forte e insistente raccomandazione che ho dato dall’inizio della fondazione, che dò loro ad ogni occasione e che sottolineo in ogni lettera che scrivo loro, lasciandola come testamento. La provvidenza sarà la loro vita e la loro ricchezza. E se veramente saranno povere, allora andranno sì nel mondo intero. ma se ascolteranno il messaggio di Cristo ai suoi apostoli: “ e ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio…”. E se “vivranno” queste Parole, se saranno povere brilleranno come stelle nel cielo.
E’ l’augurio che do loro e che fra altri 10 anni davvero possa nascere il secondo Villaggio della Gioia. Nel cuore già fiorisce un sogno: andare ad Haiti, terra di schiavi, terra i miseria, terra abbandonata e dimenticata.
Ed ora un GRAZIE ! Un GRAZIE a Dio per questi 10 anni, per le immense gioie, per le tante lacrime di consolazione e di dolore, per le sofferenze e incomprensioni, pane quotidiano e benedetto per chi si ostina in grandi Progetti di Vita.
E permettete un rinnovato GRAZIE anche all’amico Rodrigo Rodriquez, Presidente dell’Associazione RUVUMA che ha donato il terreno sul quale ora sorge questo MIRACOLO della Divina Provvidenza.
Nel Villaggio della Gioia scorra sempre pace e armonia, benedizione e gioia profonda. Siamo una famiglia, siamo un popolo; insieme cammineremo nella giustizia e nella fraternità.
Baba Fulgenzio